Dal marzo del 2023, dopo aver speso quasi un migliaio di euro per alcune riparazioni “straordinarie” dell’auto termica (nel senso che all’approcciarsi dei 200mila chilometri è normale che ci siano un po’ di cose da riparare), ho cercato di informarmi il meglio possibile per cercare di sostituirla con una BEV, in quanto le varie discussioni su bonus, contributi regionali e promozioni stavano andando a crea una coincidenza economica probabilmente irripetibile, che nel febbraio 2024 mi ha portato ad acquistare una MG4 standard.
Sia chiaro, per quanto alcuni fini economisti del Web ritengano che sia errato concedere contributi pubblici per l’acquisto di auto, soprattutto per quelle elettriche, bisogna dire che la pratica è molto diffusa anche (e soprattutto) nel resto del mondo, con l’obiettivo di agevolare lo svecchiamento del parco auto, prevalentemente per quella parte di popolazione che non ha la possibilità di farlo per motivi economici, parco auto che provoca un inquinamento globale costante e spesso anche peggiore del previsto, perché certi veicoli non sono gestiti come auto storiche ma solo come mezzi da portare a fine vita, quindi senza nessun interesse a fare in modo che funzionino correttamente e nel rispetto delle norme, soprattutto quelle ambientali.
Dopotutto non è difficile incrociare qualche diesel ventennale che fuma troppo, che è stato molto probabilmente privato dei sistemi anti-inquinamento, perché l’importante, per certi automobilastri, sono le prestazioni a bassissimo costo, anche se poi tutti quanti siamo costretti a respirare l’aria avvelenata da questi motori fuorilegge ed ormai fuori tempo.
Proprio per questo, avendo un’auto euro 4 che necessitava interventi importanti per circolare nel rispetto delle norme ed in sicurezza, ho iniziato a guardarmi attorno, consapevole che nel giro di un anno la situazione poteva diventare la migliore possibile per l’acquisto di una BEV.
Già nel 2020, quando avevo cercato e trovato la MiEV, mi ero reso conto di una serie di aspetti:
– i prezzi delle auto, sia nuove sia usate, possono fluttuare anche di svariate migliaia di euro, a causa del mercato, della richiesta e dell’appeal del momento. Le BEV vengono sottovalutate in fase di acquisto dalle concessionarie (sempre che la prendano) e sovrapprezzate in fase di vendita, ben oltre quella che può essere una normale percentuale di guadagno;
– questo aspetto è legato anche al fatto che molti concessionari, che si occupano soprattutto di assistenza, sono consapevoli che le BEV non hanno praticamente bisogno di manutenzione. Se un’auto termica può essere scontata anche diverse migliaia di euro (ricordo che la prima auto nuova a benzina che acquistai, nel 2008, una semplice Citroën C3 1.4 a cui venne aggiunto l’impianto GPL, da un listino di circa 19mila euro venne portata a 13mila, poi diventati 16mila con il finanziamento, così come la seconda, nel 2012, sempre Citroën, ma C4 Picasso, scesa da 35mila a 23mila euro e poi pagata 27mila in cinque anni) perché tanto poi entro un anno inizierà la litania dei tagliandi obbligatori, sui quali i margini di guadagno sono più alti;
– se non ci sono bonus ci sono le promozioni delle case e viceversa, ma è quasi impossibile, se non con sconti minimi o simbolici, trovarli assieme;
– in Valle d’Aosta il contributo regionale si può chiedere solo dopo aver acquistato l’auto (ed entro 120 giorni): va presentata la fattura regolarmente quietanzata ed è necessario prepararsi ad aspettare almeno tre mesi, ma bisogna anche attendere che questa legge venga finanziata, altrimenti le risorse non sono disponibili.
Fatte queste valutazioni e divagazioni iniziali, avevo isolato sedici modelli che, per un motivo o per l’altro, avrebbero potuto essere utili per me e la mia famiglia, escludendo i marchi premium, come Audi, BMW, Mercedes, Volkswagen ed anche Tesla, per quanto sia convinto della bontà del progetto e la Model 3 poteva essere abbordabile, ma ritenendo però che l’auto sarebbe servita come mezzo di trasporto e non come biglietto da visita.
Non nego una certa preoccupazione anche per quello che rappresenta il marchio, sia per le ultime uscite di Elon Musk (che non condivido) sia per l’assurdo stigma che i prodotti della casa texana si portano dietro, ed il rischio, che non si poteva escludere, che qualche esaltato no-watt possa decidere di sfogare il proprio disagio su una Tesla, come è già successo. Dopotutto questi ignoranti personaggi nella maggior parte dei casi sono anche nullatenenti e quindi eventuali cause di risarcimento finirebbero irrisolte.
Questi, quindi, i sedici modelli:
Modello | Batteria (kWh) | Autonomia (km) | Listino (euro) | note |
---|---|---|---|---|
BYD Dolphin active | 60 | 350 | 30.790 | |
Citroën ë-C4 you/plus | 44 | 280 | 38.000 | |
Cupra Born impulse | 58 | 350 | 41.700 | |
Dacia Spring extreme | 25 | 160 | 23.200 | |
Fiat Nuova 500e | 42 | 235 | 33.950 | |
Hyundai Kona ph. 2 | 48 | 295 | 42.000 | |
Hyundai Kona ph. 1 | 64 | 390 | 22.000 | usata 2020 |
Kia e-Niro | 64 | 375 | 40.950 | |
MG MG4 EV standard | 51 | 350 | 30.790 | |
MG ZS EV comfort | 42 | 320 | 34.490 | |
Nissan Leaf acenta | 59 | 345 | 34.200 | |
Nissan Leaf | 39 | 235 | 16.000 | usata 2019 |
Opel Corsa-e | 46 | 285 | 36.500 | |
Peugeot e-208 | 51 | 305 | 35.080 | |
Renault Twingo techno | 21 | 135 | 25.250 | |
Renault Zoe R135 evolution | 52 | 310 | 35.100 | |
Volvo EX30 core | 64 | 360 | 35.900 |
Per arrivare abbastanza rapidamente all’obiettivo, invece di fare una classifica, ho cercato di mettere a confronto le diverse auto, tipo torneo, in modo da limitare la richiesta di informazioni specifiche dai concessionari, che spesso non conoscono ciò che vendono, soprattutto in ambito elettrico, cercando, dove possibile, di anteporre la scelta razionale a quella emozionale. Le vincitrici sono segnate in neretto.
OTTAVI
– Volvo EX30 VS Hyundai Kona ph.2 : ho scelto la EX30, perché il nuovo modello della Kona, per quanto bellissimo, richiedeva un prezzo un po’ elevato per un’auto con una stima di autonomia che non arrivava a 300 chilometri. La versione con la batteria maggiore supera i 50mila euro di listino e quindi non era valutabile.
– MG ZS EV VS BYD Dolphin: ho scelto la ZS perché la Dolphin non era direttamente venduta in Valle d’Aosta e, da quanto avevo sentito, non sarebbe stata comunque disponibile nei mesi successivi.
– Hyundai Kona 64 ph.1 VS Citroën ë-C4: mio malgrado, perché legato da un rapporto affettivo con Citroën (che in passato ha condizionato scelte che, razionalmente, avrebbero potuto essere anche differenti), ho dovuto scegliere la Kona usata (per semplicità ne ho segnata una, ma ne avevo adocchiate due, tra cui una da 39 kWh), in quanto il prezzo richiesto, rispetto all’offerta, è un po’ alto, considerando anche l’autonomia un po’ limitata. Mi hanno annunciato che, in futuro, questi valori verranno migliorati, ma per il momento non è proprio conveniente, almeno per me.
– Renault Zoe VS Kia e-Niro: anche qui come nel caso della BYD, sono arrivato in un momento di passaggio del marchio tra due concessionari e quindi con poca attenzione al mondo EV, con limitatissimi margini di trattativa rispetto al listino, già alto.
– Opel Corsa-e VS Peugeot e-208: questa è stata una sfida “in famiglia”, dato che si tratta quasi della stessa auto. Per la tedesca ho trovato con una buona offerta rispetto alla francese e stavo valutando anche un usato da parte di una persona assolutamente affidabile.
– Renault Twingo VS Dacia Spring: anche qui un’altra sfida “in famiglia”, per quanto le due auto rappresentino due progetti diversi. Ho avuto a disposizione la Spring per qualche giorno, con la quale ho fatto diversi giri per la Valle d’Aosta. L’assetto, un po’ alto, da mini-Suv, non mi ha fatto impazzire ed i passeggeri, per la prima volta, hanno “patito l’auto”. L’autonomia è accettabile in ambito urbano e quindi potrebbe, teoricamente sostituire la MiEV ma non certo essere un’auto da viaggi medio-lunghi. La versione che mi hanno dato era priva della carica in DC e quindi bisognava fare i conti con i tempi di ricarica, non rapidissimi. L’auto comunque non era ordinabile ma bisognava accontentarsi solo degli stock disponibili, che presentavano solo degli allestimenti extreme non scontati, situazione che mi è sembrata un po’ forzata per un modello che da lì a qualche mese sarebbe stato sostituito da uno nuovo.
– MG4 VS Cupra Born: anche in questo caso, come per BYD e KIA, non ho trovato nessuno che mi potesse far vedere la Born, scelta dopo gli ottimi pareri che mi avevano dato rispetto la Volkswagen ID.3, di cui è l’evidente clone.
– Nissan Leaf VS Fiat Nuova 500e: ho avuto occasione di provare la piccola di casa Fiat, che è assolutamente interessante come city car, ma decisamente cara e poco adatta per i viaggi lunghi. La versione con la terza porta era fuori budget e non ho percepito, da parte del venditore, un grande entusiasmo nel cercare di soddisfare le mie richieste. Per contro ho riscontrato una buona soddisfazione da parte di conoscenti che hanno la Leaf che non hanno espresso grandi difficoltà nell’uso a largo raggio e ne avevo trovato, non troppo distante da Aosta, una usata in vendita, che meritava un po’ di attenzione.
QUARTI
– MG ZS EV VS Volvo EX30 core: per quanto la EX30 sia interessante, ho dovuto scontrarmi contro l’evidente mancanza di una vendita diretta in Valle d’Aosta, a differenza della MG, presente con una concessionaria.
– Hyundai Kona 64 ph.1 VS Renault Zoe: l’avvento della nuova Renault 5 ha portato allo stop della produzione della Zoe, che era disponibile solo in stock, ma dei prezzi elevati per essere un’auto appena uscita dai listini. La Kona, per quanto usata, risultava essere più conveniente.
– Renault Twingo VS Opel Corsa-e: avevo provato la Corsa-e usata per una giornata intera, andando anche a Torino, testando così il viaggio medio-lungo autostradale, ma dopo qualche settimana purtroppo l’auto è finita contro un muro durante una nevicata e quindi non si è potuto andare avanti nella trattativa. Nel frattempo l’offerta sul nuovo si è ridotta e quindi ho dovuto lasciar perdere la tedesca.
– MG4 VS Nissan Leaf: ho approfondito la Leaf, senza però provarla: purtroppo i limiti nell’autonomia erano un po’ eccessivi. Il prezzo del modello nuovo era un po’ alto ed anche quella usata, con ancora minore autonomia, non risultava essere così conveniente rispetto agli altri modelli presi in considerazione.
SEMIFINALI
– Hyundai Kona 64 ph.1 VS MG ZS EV: rispetto alle Kona, che erano qui in pronta consegna, la ZS andava ordinata, con tempi di arrivo non certi, e, rispetto alle concorrenti, presenta un’autonomia più bassa, soprattutto nei confronti della 64 kWh. Inoltre, non mi fa impazzire la forma del B-Suv, ed infatti le altre sono berline o, al massimo, crossover, con la linea un po’ più addolcita.
– MG4 VS Renault Twingo: la sfida qui è stata strutturale, sono due auto diverse, la Twingo è comunque piccola, con un’autonomia cittadina, senza carica DC e presentata con un prezzo elevato, che comunque, anche in fase di trattativa e con uno sconto promozionale di 7.000 euro, non risultava conveniente, considerato che la nuova auto sarà utilizzata prevalentemente per viaggi medio-lunghi.
FINALE
– MG4 VS Hyundai Kona 64 ph.1: alla fine è stato conveniente acquistare un’auto nuova, con tecnologia più recente, che presentava, al netto di bonus e contributi, un prezzo inferiore rispetto all’usato (che non è mai calato rispetto alla richiesta iniziale, sia per la 64 sia per la 39, rispettivamente a 22mila e 20mila euro). Certo, non c’è un’esperienza storica come nel caso della Kona, che ha qualche anno di presenza sulle strade, ma dopo aver provato la MG4, anche se nella versione Xpower, si è deciso di acquistare una standard 51 kWh che risulta essere il modello con il miglior rapporto tra prezzo, autonomia e qualità.