Nei prossimi cinque anni arriveranno in Valle d’Aosta 45 autobus elettrici

martedì 18 Febbraio 2025 - h. 10:00

L'Iveco E-Way in piazza Arco d'Augusto ad Aosta (photo courtesy bobine.tv)

La presentazione del primo autobus elettrico destinato al trasporto pubblico locale (tpl) ad Aosta, l’Iveco E-Way acquistato con i fondi PNRR, è stato il tema di un confronto in Consiglio Valle, mercoledì 12 febbraio, tra la consigliera Chiara Minelli e l’assessore regionale ai trasporti Luigi Bertschy, che ha risposto su un’interpellanza specifica, dove è stato annunciato l’acquisto, nei prossimi cinque anni, di 45 nuovi autobus elettrici.

Nelle premesse dell’interpellanza, Chiara Minelli ha ricordato che “ai fini della transizione ecologica e dell’obiettivo di una Valle d’Aosta “Fossil fuel free” entro il 2040 occorre convertire l’intera flotta di autobus operanti in Valle d’Aosta in modo da utilizzare mezzi ad emissione zero”, vale a dire 160 mezzi e, sottolineando come “in un primo tempo la Giunta regionale si era indirizzata verso un progressivo utilizzo di mezzi a idrogeno, ma che tale indirizzo si è rivelato impraticabile” ha chiesto di sapere i risultati dei test effettuati nel corso del 2024 per verificare l’utilizzo di autobus elettrici sia in ambito urbano sia in ambito extraurbano.
Inoltre, definendo “un’iniziativa un po’ troppo in sordina” la presentazione dell’Iveco E-Way, ha voluto sapere “se oltre ai due autobus elettrici del Comune di Aosta di cui già è prevista l’acquisizione, si intendono programmare altri acquisti” e “se esiste una programmazione per i prossimi cinque anni e quali obiettivi di autobus in servizio di tpl a emissioni zero si vogliono raggiungere entro il 2030”.

Saranno quasi duecento gli autobus da sostituire con mezzi a zero emissioni

La consigliera regionale Chiara Minelli durante la riunione del Consiglio Valle di mercoledì 12 febbraio 2025

La consigliera regionale Chiara Minelli durante la riunione del Consiglio Valle di mercoledì 12 febbraio 2025

«È un cambiamento notevole che deve essere fatto, chiaramente in modo graduale – ha aggiunto in aula la consigliera regionale – perché il parco degli autobus operanti in Valle d’Aosta è costituito da moltissimi mezzi, parliamo di circa 160, ed è anche destinato a incrementarsi con l’espansione del trasporto pubblico che prevede anche il Piano regionale dei trasporti, ora in discussione. In un primo tempo, anche con un atto formale, come la delibera n. 1570 del 2022, la Giunta regionale si era indirizzata verso l’opzione idrogeno, cioè di un progressivo utilizzo di mezzi pubblici a idrogeno ed in tale prospettiva si era anche richiesto un finanziamento Pnrr per la creazione a Châtillon di un centro di produzione di idrogeno verde che avrebbe dovuto essere utilizzato per gli autobus. Tale indirizzo si era poi rivelato impraticabile perché la produzione di autobus a idrogeno in Italia è molto limitata e con una tipologia di mezzi che non sarebbero utilizzabili in Valle d’Aosta, in particolare per le loro dimensioni».

«Conosciamo tutti la vicenda dei due bandi emanati per acquisire due autobus a idrogeno da utilizzare ad Aosta, che sono andati deserti – ha proseguito Chiara Minelli – e alla fine un po’ in “zona Cesarini”, per non perdere i finanziamenti statali per i bus ecologici, ci si è dovuti indirizzare verso la trazione elettrica. In precedenti iniziative consiliari abbiamo anche citato il caso di Bolzano, dove si è sperimentato l’utilizzo di autobus a idrogeno, una sperimentazione che però non ha dato un esito così soddisfacente e quindi alla fine ci si è indirizzati verso l’elettrico per l’ambito urbano. Un fatto nuovo è intervenuto mercoledì 29 gennaio scorso ad Aosta con un’iniziativa, a nostro avviso un pochino troppo in sordina, è stato presentato il primo autobus totalmente elettrico acquistato dal Comune di Aosta con fondi Pnrr e affidato alla gestione della “Svap” per il servizio urbano. È importante sapere se si tratta in qualche modo di una rondine solitaria che non fa primavera, di un’iniziativa estemporanea o di un nuovo indirizzo per la riconversione ecologica dell’intera flotta di autobus che svolge il servizio di tpl in Valle d’Aosta»

Test di “Arriva” con uno “Yutong ICE 12” sulla linea Aosta – Pont-Saint-Martin

L'assessore regionale Luigi Bertschy durante la riunione del Consiglio Valle di mercoledì 12 febbraio 2025

L’assessore regionale Luigi Bertschy durante la riunione del Consiglio Valle di mercoledì 12 febbraio 2025

«Per evitare che ci siano delle incomprensioni, noi non abbiamo cambiato indirizzo rispetto alla strategia per la riduzione delle emissioni climalteranti sul trasporto pubblico – ha precisato l’assessore Luigi Bertschy nella sua risposta – semplicemente prendiamo atto che in questa fase la produzione di mezzi ad idrogeno, autobus extraurbani in particolare, non è così pronta e quindi abbiamo detto che sotto questo profilo continueremo a lavorarci, tenendo bene in considerazione anche questa possibilità di acquistare in futuro mezzi ad idrogeno, ma prendiamo atto che in questa fase è più difficile. È più facile acquistare sul mercato mezzi urbani, è molto più difficile farlo con mezzi extra-urbani, ma la strategia rimane condivisa e deliberata».

«La domanda sul fatto che oltre ai due autobus elettrici del Comune di Aosta di cui è già prevista l’acquisizione o si intendono programmare altri acquisti, non è posta in maniera corretta – ha continuato l’assessore regionale ai trasporti – nel senso che la Regione non programma acquisti e non acquisisce autobus, ma disciplina i servizi. In questo momento stiamo lavorando ad un nuovo appalto, in scadenza a giugno 2027, ed è iniziata la predisposizione di tutte le attività, dove opereremo per una progressiva introduzione di bus a impatto zero, così come è disciplinato da tutti gli atti e gli indirizzi che abbiamo sostenuto».

Per quanto riguarda i test svolti nel 2024 sull’uso di autobus elettrici sulle strade valdostane, Luigi Bertschy ha spiegato che «oltre a quelli svolti sulla linea “Verrès – Ayas”, un po’ di lavoro è stato fatto in particolare a maggio dalla società “Arriva” e poi li ha ripetuti tra novembre e dicembre con un bus elettrico da 12 metri, uno “Yutong ICE 12“. L’attenzione è stata posta principalmente all’autonomia in funzione anche dei percorsi effettuati, in modo da avere le informazioni minime necessarie per i futuri acquisti previsti e all’interno dei programmi di investimento per la gestione operativa e dei servizi da effettuare. Nel corso dell’estate sono state svolte delle corse un po’ più ridotte e nell’autunno si è provato farne di più ed alla fine della quarta corsa l’autonomia, dopo circa 220 chilometri, era intorno al 20% della batteria. Questi sono test che servono più per provare i mezzi che su situazioni reali, questi erano stati effettuati sulla linea “Aosta – Pont-Saint-Martin”, ma poi bisognerà farli anche sulle vallate. In ogni caso cominceremo anche a introdurli, sono stati acquistati due mezzi che verranno utilizzati su Aosta».

Entro i prossimi cinque anni verranno acquistati 45 autobus elettrici

L'autobus elettrico Yutong ICE 12

L’autobus elettrico Yutong ICE 12

In merito alla programmazione futura Luigi Bertschy ha evidenziato che «esiste una programmazione che è data in particolare dai programmi di finanziamento. Ci sono fondi dello Stato, Pnrr, Pnc e nel prossimo quinquennio saranno circa 45 i mezzi che verranno finanziati. Di questi, le società hanno dato disposizione per 11 mezzi elettrici in “classe 1” e 24 in “classe 2”. Quelli in “classe 1” sono i veicoli che sono hanno spazi per passeggeri in piedi, quelli in “classe 2” prevedono il trasporto di passeggeri seduti o in piedi nel corridoio, mentre quelli in “classe 3” sono veicoli predisposti esclusivamente per trasporto di passeggeri seduti. In previsione ci sono acquisti di autobus elettrici che verranno utilizzati proprio per continuare ad andare in questa direzione ed anche per farsi trovare pronti ad una dimensione completamente nuova, quella del futuro, dove l’impatto dovrà essere ancora minore».

«Il grande tema sono i costi – ha concluso l’assessore regionale ai trasporti – se prima con la programmazione precedente con quattro milioni di euro si compravano 15-16 autobus, perché i 12 metri diesel costano circa 230mila euro, mentre gli ibridi costano 270mila e gli elettrici 550mila, oggi ne se ne comprano 7-8 e poi ci sono tutti gli investimenti da fare per le cariche e le ricariche e l’organizzazione dei servizi perché l’autonomia non sarà sufficiente per tutti i bacini così come sono organizzati in questo momento, un tema che riguarda anche gli autisti e i turni di lavoro. Si procede nella direzione di investire verso l’utilizzo anche degli autobus elettrici, sperando che in futuro potranno maturare anche gli autobus ad idrogeno. Con questa attenzione continueremo a lavorare proprio perché i 160 attuali mezzi che circolano in Valle d’Aosta possano, in futuro, avere una maggiore attenzione verso l’ambiente, al quale tutti teniamo».

«Sforzo non sufficiente» per Chiara Minelli, perplessa sull’impianto di idrogeno a Châtillon

Un autobus Otocar termico in servizio ad Aosta

Un autobus Otocar termico in servizio ad Aosta

«Apprendo con favore che la Giunta e la maggioranza ha preso atto che non si è ancora pronti per i mezzi ad idrogeno e quindi si vedrà – ha ribattuto Chiara Minelli – fermo restando che la posizione è quella di mantenere l’indirizzo che che è stato deliberato, credo che prendere atto di una situazione reale sia importante e che di conseguenza anche le scelte dovrebbero essere portate avanti in modo razionale, tenuto conto di questa situazione. Se noi teniamo fermo quell’obiettivo del “Fossil fuel free” al 2040, e mi pare che finora non non sia stato messo formalmente in discussione, se bisogna riconvertire dai 160 ai 200 bus, perché leggendo il Piano regionale dei trasporti, c’è un incremento del servizio di tpl con bus, addirittura anche con servizi brt (bus rapid transit, autobus a transito rapido, n.d.r.), la situazione è molto diversa e quindi bisogna porsi un obiettivo intermedio al 2030».

«Facendo i calcoli, nei prossimi cinque anni bisognerebbe arrivare ad almeno, ad almeno un terzo di bus che viaggiano a emissioni zero – ha ribadito la consigliera regionale – che vorrebbe dire circa 60 bus. L’assessore ci ha parlato di 45 bus nei prossimi cinque anni, ma diciamo 35 che mi sembra più corretto, circa un po’ più della metà del calcolo che avevo fatto io e quindi se volessimo davvero arrivare all’obiettivo finale con gli autobus a emissione zero, lo sforzo non è al momento sufficiente. Sulla questione dei test sarebbe opportuno capire se che sono definitivi ed incoraggianti, facendo tutte le comparazioni ma non abbiamo avuto nessuna informazione sulle prime due settimane di servizio del bus elettrico ad Aosta».

«Infine ho notato che l’assessore non ci ha detto nulla sulla questione del dell’utilizzo dell’impianto di produzione di idrogeno verde che si vuole costruire a Châtillon – ha concluso Chiara Minelli – mi aspettavo qualche cosa perché il tema sostanzialmente è il finanziamento di quell’opera, che ha dei tempi certi, dato che l’impianto deve entrare in funzione entro il 2026 ed il progetto finanziato indica una precisa modalità di utilizzo dell’idrogeno prodotto anche se sappiamo però che non ci saranno dei bus ad idrogeno».

Angelo G. Musumarra

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